Cefalea muscolo tensiva (mal di testa)


Non possiamo parlare di cefalea senza riallacciarci alla "Classificazione Internazionale della cefalea" (ICHD) approvata dall'OMS. In questa suddivisione possiamo riconoscere una cefalea primaria, la più frequente, di cui la muscolo tensiva rappresenta la forma più comune. Di cosa stiamo parlando esattamente? Ritroviamo scritto nel documento che la causa principale di questa problematica è da ricercarsi nella contrazione costante dei muscoli della nuca, della fronte, delle tempie, del collo etc.

Cause

Ora è chiaro che un muscolo contratto non può restituire al paziente una sintomatologia del tipo "chiodo puntato", percezione che invece viene riferita tipicamente dai pazienti sulle zone frontali e temporali. Proviamo a pensare al dolore percepito quando andiamo a comprimere le fibre di un muscolo contratto. Da questa semplice operazione possiamo constatare come i due dolori non si accomunano affatto. Il problema, anche qui, non è tanto del muscolo quanto della fascia connettiva che a quel muscolo si associa. Certo, un muscolo retratto può determinare l'insorgenza di questa sintomatologia ma solo indirettamente, cioè stressando in trazione la fascia fibroconnettiva che a lui si abbina. Ricordiamo che il tessuto connettivo ha la morfologia di una seconda pelle dura, che è situata in profondità e che si estende per tutto il corpo. Questa maglia fibrosa ha la tendenza di agganciarsi e di "incollarsi" ai piani ossei sporgenti, che sia la spalla, il collo oppure la fronte. Ed è proprio l'osso frontale, assieme al temporale, a essere il più colpito. Accade così che la maglia connettiva, "incollata" sulle protuberanze ossee delle spalle e del collo, cominci a trazionare e a fare male. Ora, se la fascia connettiva è una struttura unica, come una coperta che si estende per tutto il corpo, è evidente che se tira da valle, cioè dalle spalle e dal collo, tirerà anche a monte, cioè sulla fronte.

Trattamento

Quindi, se una piccola aderenza si è formata sull'arcata sopraccigliare, quell'aderenza verrà messa in trazione, e il sintomo tipico di un'aderenza che "tira" è proprio il chiodo o lo spillo puntato. Conviene allora cercare prima i punti aderenziali di modo che, una volta trovati, siano rimossi uno ad uno. Solo poi possiamo pensare di allungare la muscolatura adiacente. Si apre in questo modo per il paziente lo spiraglio di una soluzione definitiva che prescinde dai rimedi occasionali meramente sintomatici.

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