L’emiplegia comporta il deficit motorio di un emilato del corpo a causa di una lesione cerebrale controlaterale. La prima fase viene denominata “flaccida” e può perdurare sino al mese e mezzo dopo l’evento lesivo. In una fase successiva subentra l’ipertono, ovvero la spasticità.
Cause
- vascolari (ictus o emorragia)
- traumatiche
- tumorali
- degenerative
- infettive
- malformazioni
Trattamento
Il trattamento ha inizio nella fase sub acuta; suo scopo è quello di consentire al paziente di recuperare il numero maggiore possibile di unità motorie. Le tecniche riabilitative sono svariate, si va dalle diagonali di Kabath al trattamento Perfetti. Importante è consentire alle strutture corporee di mantenere una certa mobilità, lavorando contro quello che è il decorso naturale dell’emiplegia, ovvero la spasticità. La cosa importante è evitare stress in trazione troppo decisi in quanto la reazione dei segmenti trattati potrebbe essere una contrazione riflessa che va ad incrementare la spasticità. Quindi quandi si vuole allungare un segmento corporeo affetto, la cosa importante per farlo seguendo certi tempi e certi ritmi.